Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 23 Febbario 2021

Il periodo di quaresima può essere letto come un grande invito a fare spazio al Signore nella nostra vita, a stare in sua compagnia e crescere nell’intimità con lui.

Digiuno, preghiera ed elemosina possono essere tutti modi di dire quel bisogno essenziale di fare spazio al Signore e al prossimo nella nostra vita. La Chiesa ci regala di pregare sul Padre Nostro proprio in questo periodo per poter imparare direttamente da Gesù a fare spazio al Padre nella nostra vita.

Il Padre nostro ci mette in dialogo, ci chiama ad alzare gli occhi verso il cielo e ci porta fuori da noi per metterci nelle mani del Padre. La tenera autenticità di questa preghiera sta nel fatto che la soddisfazione di quelle richieste non può che venire dall’Altro. Con poche parole possiamo mettere nelle mani del Signore il nostro tempo di quaresima, contemplando con Lui la nostra vita per comprendere chi o cosa stia regnando nella nostra vita, oppure di quale pane ci stiamo nutrendo o in quali circostanze prestiamo più ascolto al Nemico.

Tutto può partire da quella semplice richiesta posta al centro del Padre nostro: dacci oggi il nostro pane quotidiano. Pane è ciò che ci dà vita. Allora, oggi, pane potrà essere una parola di consolazione, di vicinanza, oppure potrà essere una parola nostra in meno per fare posto a una parola in più dell’altro.

Matteo Palma


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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