Può capitare a tutti di abituarsi alla vita quotidiana o di affrontare senza troppi entusiasmi la routine che inevitabilmente tende a configurarsi in alcune sfere della vita. E’ assolutamente naturale. E questo può portarci ad avere delle aspettative, che magari hanno anche la funzione di renderci tranquilli: sapere cosa mi aspetta domani può essere meglio di non averne la minima idea, alcune volte.
E in quest’abitudine, anche noi, come i Giudei, ci facciamo aspettative sul come Dio debba manifestarsi. Perciò gli chiediamo di presentarsi davanti a noi in modo chiaro ed evidente.
Dio, tuttavia, non ha mai scelto la strada della platealità. Sentirlo presente richiede di acuire i sensi. Sentire la sua voce è più facile se abbiamo affinato la nostra capacità di discernerla tra le altre.
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Quando riconosciamo la sua voce e la ascoltiamo, la consolazione non tarda mai troppo ad arrivare.
Ettore Di Micco
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato