Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 23 Agosto 2023

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Lo sguardo del primo lavoratore della vigna, scuro di rabbia, è una finestra aperta sul nostro cuore stanco e affaticato.

Sbircio nelle sue stanze e ci trovo stanchezza, rabbia, senso di ingiustizia, invidia, paura di non essere visto e di essere considerato uno dei tanti. Un cuore grigio, come se del fumo ne oscurasse la chiarezza del sentire. Ed è così, infatti, che succede ogni volta che qualcuno che desidera le nostre stesse cose le ottiene con metà della fatica e metà del tempo.

Quanta rabbia e invidia ci assale il cuore, quando è demoralizzato e desolato? Perché a me che lotto con fatica e determinazione contro quelle paure che fanno di tutto per minare alla base i miei desideri di vita piena, i miei sogni non è dato di viverli ancora? Perché tutta questa fatica è toccata a me?

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E se guardassimo dall’altro lato della finestra, cosa vedremmo? Forse i nostri occhi giudicano male?

Vedo un Signore serafico e orgoglioso di ogni lavoratore della sua vigna, delle strade che ciascuno di loro ha percorso. A ogni strada una lotta diversa dalle altre. A nessuno di noi è risparmiata la fatica, tutti siamo sotto lo stesso sole caldo ad aspettare che il Signore ci consegni il dono per noi al momento giusto.

Un dono uguale per tutti, magari arrivato per strade diverse, ma identico nella quantità per ciascuno: la vita vera, tonda e luminosa di figli e figlie amate di un Padre che nella fatica non ci lascia soli, ma esce dalla sua casa più e più volte e ci chiama perché nessuno resti a mani vuote.

Martina Pampagnin

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato