Un’antica tradizione ebraica riteneva che i martiri di Dio risorgessero subito dai morti, per tale motivo Erode cerca di interpretare la novità di Gesù a partire da ciò che appartiene al suo passato.
Talvolta accade anche a noi di interpretare il presente a partire dai sensi di colpa generati dai peccati del passato. Così si distorce la realtà e si rimane chiusi in sé stessi, avvinti dalle proprie paure e tristezze. Il Signore Gesù viene ad aprire l’avvenire, la sua specialità è reimpostare la navigazione dei naufraghi perché approdino su terre abitabili. Oggi chiede anche a me: «vuoi aprirti? Vuoi iniziare un itinerario nuovo?».
Forse non portiamo nel cuore i pesi di Erode, ma spesso ci sentiamo imperdonabili, in frammenti ombrosi del cuore sentiamo di non meritare un futuro luminoso. Oggi facciamo nostro l’atteggiamento positivo di Erode, un desiderio certamente spurio, di vedere il Signore. Nella nostra preghiera chiediamo però di fare un salto di qualità, che il nostro sia il desiderio di incontrarlo. Consegna quei traumi passati che irrobustiscono i timori, che fiaccano le nostre speranze e raffreddano il cuore.
Oggi prova a protenderti in avanti, lascia che lo Spirito Santo energizzi il tuo cammino, fatti annunciatore di un Signore sempre pronto a concedere il 110% perché la tua dimora e le tue relazioni siano calde del Suo amore.
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Narciso Sunda SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato