Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 22 Febbraio 2022

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Gesù pone una domanda sulla percezione e sulla comprensione che le persone hanno della sua identità, sondando il terreno attraverso il racconto dei discepoli. Interviene Pietro quando il dilemma viene ricondotto all’interno della relazione che gli interlocutori stanno intessendo con il maestro, e Gesù riconosce un’ispirazione nelle parole proferite. La risposta, tuttavia, per Pietro sarà un punto di partenza su cui costruire il successo e il fallimento come discepolo, non rappresenterà il raggiungimento di un traguardo.

La vita è affollata da domande: alcune ottengono risposta in breve tempo, altre chiedono intervalli lunghi durante i quali si soffre e si attende, altre infine sembrano rinnovarsi continuamente facendo e disfacendo le risposte che si provano a raccattare nel cammino della vita. Queste ultime somigliano a orizzonti ai quali mi avvicino, senza mai toccarli.

Sono quesiti che esigono apertura piuttosto che una granitica certezza. Sperimento allora che sostare in compagnia di queste domande, e non correre ai ripari rimediando una verità a basso prezzo che le costringa a un comodo silenzio, è fecondo: una fecondità che si realizza nella scelta di stare presso il punto interrogativo, accettando la parzialità delle risposte che possiedo e accettando di rimanere aperto ad altre risposte. Sono domande che custodiranno l’assenza di una risposta definitiva per tutta la vita?

Carmine Carano SJ


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato