Le lacrime che versiamo davanti a un sepolcro possono essere ambigue: spesso ci troviamo a piangere per noi stessi, per le cose che non abbiamo detto e fatto con la persona amata che non cโรจ piรน! Sono i rimpianti, quel โpiangere di nuovoโ che non porta sollievo e pace ma rimorsi e desolazione.
Maria รจ una magnifica icona del puro pianto dโamore! Lei non ha nulla da farsi perdonare: lo ha amato fin sotto la croce, non รจ fuggita, non ha ceduto alla paura, non ha tradito il suo Signore! Piange perchรฉ la vita senza di Lui perde senso e sapore, cosรฌ si ferma smarrita a fissare quel vuoto, desiderosa solo di riabbracciare anche per unโultima volta quel corpo, tenere fra le sue mani quel volto.
Talmente รจ desiderosa di incontrarlo che neppure una visione angelica sarร capace di consolarla! Gesรน le si pone accanto e lโaccompagna dal โperchรฉโ del suo pianto al โchiโ della sua ricerca. Due domande che preparano le sue orecchie a riconoscere il suono della Sua voce mentre pronuncia il suo nome.
Lโindicazione successiva del Signore, il famoso noli me tangere, โnon mi toccare, non mi trattenereโ, in realtร รจ invito rivolto a ciascuno di noi che oggi siamo chiamati ad amarlo in un altro modo, dopo la sua resurrezione. Un contatto che dinamizza, che genera parole e azioni nuove, perchรฉ il Vangelo, oggi sulle mie gambe, potrebbe raggiungere qualcun altro!
Commento a cura di: Narciso Sunda SJ
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Fonte: Get up and Walk โ il vangelo quotidiano commentato