“Perché fanno quello che non è lecito?”
Chi almeno una volta nella vita non si è trovato a porre/porsi questa domanda come fanno i farisei con Gesù? È una domanda che a prima vista forse sembra corretto porre ma che invece nasconde un profondo senso umano di ingiustizia e di invidia.
Nasce quando, mentre stiamo vivendo la nostra vita pensando di star facendo la cosa giusta o semplicemente di starci comportando bene, ci accorgiamo che le cose non vanno come vorremmo. Anzi, spesso ci sembra che vadano al contrario, o che vadano invece bene proprio a chi non rispetta le regole, a chi è più furbo.
Da qui derivano certe immagini distorte di Dio: un Dio ferreo, rigido, che ci ama solo se facciamo quello che ci chiede di fare, solo se rispettiamo le sue regole. Un amore “a punti”: fai quello e verrai premiato. Non farlo e verrai punito. Oppure un Dio ingiusto, sadico che si diverte a darci delle regole e che poi ignora chi le rispetta o favorisce addirittura chi non lo fa.
Gesù però in un attimo scardina queste visioni: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!”.
Il sabato, la Legge, le regole e i precetti… sono solo dei mezzi. Dei mezzi che ci ricordano e aiutano ad avanzare verso il fine: il Suo amore.
Gesù ci ama! A prescindere da quello che facciamo o rispettiamo. Questa è l’immagine di Dio che dobbiamo ricordare. Non sempre ci riusciremo… ma è anche una questione di allenamento!
Allora forse, arriverà il giorno in cui quella domanda che i farisei/noi poniamo a Gesù, non avrà più importanza, non sentiremo più la necessità di porla al Signore… perché sarà chiaro e forte in noi qual è il vero fine di ogni cosa.
Marco Sturniolo
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato