Il nostro modo di vedere le cose può diventare a volte un po’ schematico, tendiamo a dover dare un ordine e vorremmo incasellare le cose in modo univoco. Non siamo a volte così disposti a riconoscere tutti i colori della vita, ma classifichiamo tutto in modo rigido. Una cosa è bianca o nera, giusta o sbagliata, felice o triste.
Ma nel nostro bisogno di ordine rischiamo di fare ancora più confusione, perché una cosa che prima ci sembrava bianca, ora la vediamo nera, una situazione che prima era felice ora è triste. Magari tendiamo a non accettare, a scartare entrambe le situazioni perché sembrano non trovare una collocazione nei nostri schemi. Non accettiamo né la tristezza, né la gioia, non accogliamo né i Giovanni Battista, né i Gesù che si presentano nella nostra vita, perché li confiniamo negli opposti, estremizzando una loro caratteristica facendola diventare un assoluto.
La virtù che ci può aiutare a tenere insieme ciò che ci sembra opposto ed estremo è la sapienza, cioè la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio, di poter vedere il mondo, vedere le situazioni, le congiunture, i problemi, tutto, con gli occhi di Dio. Solo se partiamo dal suo sguardo che abbraccia ogni cosa possiamo vedere la realtà nel giusto modo e vivere una vita caratterizzata da tutte le sfumature.
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Chiara Selvatici
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato