Oggi più che mai il Vangelo è Buona Notizia per questi giorni che viviamo, tra incertezza e fragilità. Lo scriba è la storia che stiamo vivendo e che interroga Dio e pone in questione noi stessi e la nostra fede, o almeno il nostro proprio modo di credere. E la risposta di Gesù è sempre la stessa, quella di sempre: «Ascolta!».
Ora è un ascolto forzato, obbligato, nel quale forse stiamo stretti, un ascolto che parte dal limite, e forse per questo, finalmente, un ascolto più autentico. In questo ascolto ci sto io con tutta la mia vulnerabilità, col peso di giornate claustrofobiche. E di fronte alla claustrofobia della vita, la ricetta di sempre di Gesù: «Ascolta!».
L’ascolto della parola di Dio in questo tempo e su questo tempo, su di me e la mia storia, porta lentamente a scoprire che l’unico che conta è Dio e le sorelle e i fratelli. L’ascolto profondo e non devozionistico (però, sì, devoto!) della Parola di Dio conduce alla scoperta dell’Altro e degli Altri.
Scopriamo che amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza non è altro che amarlo con tutto se stessi, e amarlo amando allo stesso modo questo nostro tempo tutto ciò che lo abita, uomini, donne, creato. È qui ed ora che questa Buona Notizia ci invita ad amare Dio e i fratelli e le sorelle, il mondo che ci circonda.
Ascoltando la Parola di Dio ne ascoltiamo il battito del suo cuore che batte per noi, e in questo modo impariamo ad ascoltare anche il battito di questo nostro tempo e dei nostri prossimi.
Michele Papaluca SJ