L’acqua rappresenta la vita: dove c’è l’acqua fauna e flora si sviluppano rigogliose, permettono all’uomo di vivere. La nostra sete, il nostro bisogno di vita ci tiene in vita.
Anche nel momento della morte di Gesù, la sete di vita continua a sussistere e l’acqua e la vita scorrono.
Le donne rappresentano chi non si arrende, chi continua a credere nella vita. Gesù rinnova l’essere madre di Maria affidandole come figlio Giovanni e con lui ciascuno di noi, facendoci diventare fratelli di Gesù e rinsaldando il nostro rapporto con Maria.
Cristo ha sete di vita, ma capisce che per permettere la Vita si deve consegnare nelle mani del Padre, fonte inesauribile di Amore, perché la vita vera viene da Dio e non dagli uomini, che gli porgono aceto e non acqua.
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Gesù si consegna al Padre e a noi: dal suo costato escono acqua e sangue, Battesimo e Comunione, i due sacramenti che ci trasformano in creature nuove e ci assimilano a Lui.
Solo in Dio possiamo trovare l’acqua di vita e possiamo anche noi diventare capaci di irrigare di vita il mondo.
Chiara Selvatici
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato