Non basta essere religiosi per vivere una vita piena. È necessario essere uomini e donne di fede. Non basta vivere dentro un sistema religioso, anzi il più delle volte il “sistema” è il modo di usare Dio per legare le persone. Essere uomini e donne di fede, al contrario, apre all’esperienza liberante dell’amore di Dio che gratuitamente invita al banchetto della vita, dove ogni differenza è appianata ma non negata, e dove ciascuno può trovare il suo posto, così com’è.
Eccoci, oggi, davanti ai pericoli di una religiosità di comodo dove il vero Dio sono io e il mio interesse, di contro a una fede che è relazione con un Dio vivo e che si mette in relazione con noi e mette in relazione con gli altri. Senza però scadere nell’immagine di un Dio per il quale tutto sia indifferente. Al banchetto della vita bisogna presentarsi col “vestito buono”. Il “vestito buono” è il meglio di te, l’ornamento di una vita vissuta secondo la virtù, parola quanto mai in disuso e per certi versi scandalosa.
Il Regno di Dio è aperto a tutti, tutti invitati, religiosi e non, ma pochi sono scelti. La scelta sarà compiuta a partire dalle nostre scelte personali. Alla fine, non sarà bastato richiamarci alle nostre appartenenze formali, ma saremo accolti nell’abbraccio festante del Padre quando il Padre guardandoci si riconoscerà nel nostro volto di una vita compiuta a sua immagine. Bisogna prepararsi per accogliere la vita di Dio.
Michele Papaluca SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato