Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 2 Gennaio 2023

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“Tu, chi sei?”: quanto è difficile rispondere a questa domanda! Ogni risposta sarebbe inadeguata. Ogni volta che ci definiamo, lo facciamo, talvolta inconsapevolmente, in relazione a un contesto in cui viene posta la domanda. A pensarci bene, la nostra identità è il modo in cui ci collochiamo dentro il contesto di riferimento. Anche quando non ne siamo pienamente consapevoli. È da qui che nascono i malintesi e le ambiguità: quando ciascuno parla a partire dal proprio sistema di riferimento e non coglie che l’altro sta parlando a partire da un altro punto di vista. Provare empatia, significa anche riuscire a cogliere la prospettiva a partire dalla quale l’altro sta parlando e relativizzare le sue parole dentro quel contesto.

Giovanni ha colto benissimo il punto di vista dei suoi interlocutori e tenta un’operazione difficilissima: renderli consapevoli che il suo modo di essere in mezzo al popolo va compreso dentro un modo nuovo di guardare alla dimensione religiosa. Le sue risposte per negazioni successive: non sono il Cristo․․․ non sono Elia․․․ non sono il profeta, non soddisfano pienamente gli interlocutori, al punto che sono costretti a riformulare la domanda: “Cosa dici di te stesso?”. Finalmente la domanda è un invito a specificare il modo in cui lui stesso si comprende. Ora può rispondere agevolmente. E infatti dice: “Io sono voce di uno che grida nel deserto․․․”.

Chi è Giovanni? Giovanni è una persona che si accorge che la storia del popolo di Israele è portatrice di un mistero prezioso che le attuali pratiche religiose non riescono più a custodire. Giovanni percepisce nello stesso tempo tutta la potenzialità del mistero dell’essere umano e lo scarto con la quotidianità. Forse neppure lui ha idea di come tenere insieme le due dimensioni, eppure guarda al futuro con fiducia. Intravvede bellezza, ma non sa ancora darle una forma. Giovanni rappresenta l’uomo di oggi, insoddisfatto dal punto di vista delle pratiche religiose, eppure assetato dal punto di vista spirituale, disilluso dalla vita eppure bisognoso di poter credere nel bene, talvolta cinico eppure desideroso di salvezza. Giovanni abita queste contraddizioni, ed è così che prepara la strada alla novità che è il Cristo che viene.

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Flavio Emanuele Bottaro SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato