Maria piange perché pensa che abbiano portato via il suo Signore. E va ripetendo a tutti gli interlocutori che incontra, ribadisce con ostinata certezza: “Hanno portato via il mio Signore!”. È una convinzione a cui ha incominciato a credere quando, ancora lontana dal sepolcro, ha notato la pietra rotolata. Quante volte anche noi crediamo a una interpretazione della realtà che sembra essere coerente con i fatti e che non ci sogneremmo mai di mettere in dubbio!
Il problema è che a partire da quella convinzione, guardiamo la realtà attraverso un filtro polarizzato per continuare a far tornare i conti con quella convinzione. Maria incontra Gesù in persona ma è talmente concentrata sul suo film interiore che non lo riconosce e lo scambia per un giardiniere. È più coerente con la narrazione che sta creando della realtà.
Maria si accorge di essere disconnessa dalla realtà quando Gesù la chiama nel suo modo usuale. A quel punto, la mente si risveglia e lei collega l’istante presente con il passato, ricordando quella sensazione che una sola persona le faceva provare quando pronunciava il suo nome. La mente vorrebbe ingabbiare subito in uno schema quello che sta sperimentando e Gesù le comanda: Non mi trattenere! Non inscatolarmi subito in un concetto, in un’idea. Rimani a contatto ancora un po’ con il mistero che sta accadendo!
- Pubblicità -
Ogni volta che ci riconnettiamo alla realtà come è successo a Maria, avviene una risurrezione e vediamo le cose in modo nuovo, per quello che sono. Avviene una vera e propria pasqua, un “passaggio” che abilita la nostra coscienza a vedere ciò che prima non poteva essere visto… Con lui risorgiamo anche noi!
Flavio Emanuele Bottaro SJ
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato