I discepoli stanno imparando lo stile di Gesù nel prendersi cura. Così come lui prova compassione per la folla, anche loro si preoccupano per quella massa di persone e gli fanno notare che il posto è deserto ed è tardi. In gioco c’è un bisogno fisiologico primario: il cibarsi.
Il loro suggerimento di congedare la folla è il massimo che riescono a pensare come soluzione. Forse anche loro sono stanchi e non vedono l’ora di andare a mangiare․․․ In fondo, c’è un limite del prendersi cura dell’altro, un limite che non è possibile oltrepassare e che coincide con il prendersi cura di sé stessi. Mors tua, vita mea o viceversa: da questo dualismo ancestrale non si scappa.
Gesù lancia la provocazione: voi stessi date loro da mangiare. Voi siete parte della soluzione. E i discepoli non capiscono: non sono ancora pienamente dentro la logica di Gesù. Ragionano con il buon senso, non con il cuore. Sono ancora troppo convinti che prendersi cura dell’altro implichi un dare che finisce irrimediabilmente per impoverire sé stessi, uno sforzarsi volontaristico in favore dell’altro. Un sacrificio forzato di sé che fa violenza su se stessi per rinunciare a qualcosa da dare all’altro.
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Gesù li mette in condizione di sperimentare qualcosa di diverso: crea un movimento tra il consegnare a lui le risorse disponibili – i cinque pani e i due pesci – e il distribuirli alle folle. E i protagonisti di questo spostamento sono proprio loro: i discepoli. Sono loro che ricevono il pane da Gesù e sono loro che lo portano alle persone. I discepoli vivono dal di dentro il segno.
E alla fine non escono impoveriti da quanto hanno vissuto: portano a casa dodici ceste. Anche loro possono sfamarsi. Ciò che hanno dato viene restituito loro in modo moltiplicato.
Così è l’amore: non lo creiamo da noi stessi, eppure ci mettiamo del nostro, lo distribuiamo eppure nel donarlo anche noi ne beneficiamo. È vero, i conti non tornano, ma questa è la matematica del vangelo iscritta in ogni essere umano.
Flavio Emanuele Bottaro SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato