Giuseppe è un “uomo giusto”, perché ha cercato di comprendere e realizzare la Parola di Dio nella sua via. La lotta interiore che abita il cuore di Giuseppe diventa, con l’aiuto di Dio, possibilità di liberarsi da se stesso, dal peso della ferita ricevuta. Giuseppe analizza la situazione e vuole custodire Maria con carità, ripudiandola in segreto per non esporla all’infamia.
Le tenebre della notte vengono rischiarate dalla Parola di Dio che mostra una via diversa. Nel sogno emerge il desiderio di Dio e il desiderio di Giuseppe: accogliere Maria e accogliere la vita in lei è generata, dare un nome a questa creatura indifesa inserendola, attraverso la propria famiglia, nella storia di salvezza. Giuseppe, anche se non ha fisicamente generato Gesù, si sente chiamato a essere padre, una paternità che è responsabilità e accoglienza dello Spirito creatore che soffia nella storia.
Giuseppe compie un atto di fiducia che contrasta con il buon senso, ma mostra la potenza dell’amore; contrasta con la ragionevolezza, ma mostra la forza del desiderio. Giuseppe è un uomo giusto perché è docile e accoglie la novità, sa cambiare i programmi della sua vita, mettendo al centro il bene dell’altro, aprendo strade di vita piena, non nel segreto, ma nella luce che viene da Dio.
Chiara Selvatici
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato