“Sono senza parole!” A volte restiamo senza parole per paura, perché non sappiamo come reagire, ci sentiamo bloccati, altre volte restiamo senza parole perché lo stupore e la bellezza inaspettata ci sorprendono, ci tolgono il fiato. Zaccaria resta muto, senza parole perché non ha creduto alla Parola.
La Parola, la presenza di Dio nella nostra quotidianità, l’esempio di Gesù, Parola fatta carne, danno forza e spessore alle nostre parole. Solo se apriamo il nostro cuore all’ascolto della Parola, aumenta in noi la capacità di ascoltare ogni parola, di coglierne la speranza di vita e di gioia che esse celano.
Le parole dell’Angelo mostrano la realizzazione della preghiera di Zaccaria, parlano di gioia e vita, ma la paura offusca tutto. Zaccaria diventa muto per la sua paura, non per lo stupore di fronte alla bellezza dell’annuncio dell’Angelo. Zaccaria ha pregato e chiesto tanto un figlio, ma quando l’Angelo gli annuncia che la sua preghiera sarà esaudita, non lo crede possibile.
A volte quello che più desideriamo rischia di essere anche quello che più ci spaventa all’idea che si realizzi. Se ascoltiamo la Parola con cuore semplice e puro, essa abita in noi, rende il nostro cuore meno duro e quindi capace di cogliere la bellezza di ogni parola, di ogni annuncio di vita che viene da Dio.
Chiara Selvatici
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato