Ci sono delle donne con lui. Anche se i rabbì di solito si tengono alla larga dalle donne e dai problemi, Gesù non ha paura a camminare con loro, pubblicamente, senza nascondersi. Certe convenzioni e certe convenienze non occupano il suo cuore. Gesù non ha paura che si sappiano i nomi delle donne che accompagnano la sua missione. I discepoli ne ricordano almeno tre, poi ce ne sono tante altre. Anche questa è buona notizia da annunciare per città e villaggi. Una buona notizia incarnata profondamente nella vita del Signore, dall’inizio alla fine.
Maria chiamata Maddalena è la prima in questo elenco di discepole. Una figura che ci arriva solo abbozzata. Non si sa chi ha iniziato a chiamarla così e perché. Non si sa bene quando e come “sette demoni sono entrati e usciti” dalla sua vita, ma il sospetto è che c’entri Gesù. L’intimità con il Signore che chiama ciascuno per nome, in un modo unico e nuovo. Un’intimità che guarisce profondamente, che fa entrare in una storia diversa e inattesa, nell’ottavo giorno, quello che trasforma dall’interno la creazione, quel tempo d’amore che è più forte di ogni morte.
Giovanna è la moglie di un personaggio pubblico, un amministratore dei beni del re Erode. Si può essere mogli e farsi compagne di Gesù. Si può cercare qualcosa di più della sicurezza sociale ed economica. Si può provare a intrecciare la nostra vita affettiva, le opzioni politiche, i titoli del nostro CV, con questo Gesù che sta annunciando oggi la buona notizia del sogno del Padre. Il suo passare mette in movimento le nostre certezze e i nostri beni. Possiamo discernere come meglio amare e servire, in tutto, non solo in teoria ma concretamente. Come avviene per Susanna e tante altre.
Matteo Suffritti SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato