La formazione che Gesù mette in atto con i suoi compagni non punta a fare di essi dei piccoli o grandi guru solitari e autosufficienti, né a separarli dal mondo.
Sembra che la buona notizia della prossimità del regno di Dio non possa essere testimoniata che almeno in due, limando le punte dellʼentusiasmo e della paura, accettando il rischio dellʼaccoglienza reciproca nonostante lʼevidente povertà di entrambi, sostenendosi nel discernimento comune: a quale porta bussare, quale tasto evitare, quale canzone osare accennare.
Come il maestro, i suoi compagni sono invitati a non scappare dal mondo, ma a sbilanciarsi per incontrarlo nei luoghi più intimi, nelle case, accostandosi alle ferite e alle speranze di chi li accoglierà, in quei focolari dove si trovano senza maschere le malattie, il pane e il vino. Il principe della pace è vicino!
Matteo Suffritti SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato