Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 18 Marzo 2021

Mistero delle parole umane: costruiscono e descrivono il mondo, le nostre relazioni, la verità. Almeno ci provano. Spesso sbagliano. La parola è forse lʼarma più sottile e pericolosa, tanto più se usata in modo inconsapevole o per secondi fini. Gesù non ha paura di confrontarsi con quelli che si ritengono specialisti della parola. Non si perde né si confonde, rilancia loro una domanda: da dove vengono le parole che usate? Dove vi portano?

Gesù invita i suoi interlocutori ad ascoltare in profondità quello che Giovanni, Mosè, le scritture provano ad indicare. Nellʼintreccio delle parole e dei fatti, in modo sottile e potente il Padre sta parlando, con le parole dellʼamore che salva.

Cresce la nostalgia di rallegrarsi al fuoco buono di questa parola nuova ed eterna. Parola vera per me, per tutti. Rimanere immersi in questa realtà, non bagnarsi solo per un momento, nuotarci fino ad esserne trasformati davvero. Ma cresce anche la paura del cambiamento, il rischio dellʼirrigidimento, la confusione della volontà. Gesù non scapperà alla prova, testimonierà fino alla fine dei giorni quello in cui crede e di cui vive: lʼamore di Dio.

Matteo Suffritti SJ


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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