Quante ferite! A volte vengono da lontano: dall’ingiustizia che regna nel mondo, che ci fa sentire impotenti. Altre volte vengono da vicino, spesso dalle persone che amiamo di più, come degli allievi demotivati, o dei figli che non riusciamo a comprendere.
Ci sentiamo frustrati e pensiamo di avere sbagliato tutto. Allora ci difendiamo come possiamo, dando la colpa agli altri, o cercando di voltarci dall’altra parte, ma non basta.
Il vangelo ci invita a fare quello che mai vorremmo: perdere ancora. Fare strada con la presenza scomoda del senso di impotenza, di frustrazione, con l’idea di aver sbagliato tutto… Vedere, riconoscere che cosa c’è di vero, che cosa in noi non va.
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Il vangelo ci invita a perdere, perché la sconfitta porta con sé la fiducia che poi vinceremo. Che potremo riconoscere sì di aver sbagliato, a volte anche molto, ma non tutto. Potremo consolarci che, se pure qualcosa in noi non va, siamo comunque persone che stanno crescendo, diventando pazienti e sagge.
Capaci, con tutte le loro debolezze, di essere quei punti di riferimento di cui il mondo, gli allievi e i figli hanno un disperato bisogno.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato