Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 18 Febbraio 2022

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Come bisturi affilato la parola del Signore ci invita a visitare le profondità del nostro agire, del nostro desiderio di essere suoi discepoli. Gesù oggi ci confronta, in modo adulto, con un linguaggio che le parti più bambine o più ferite di noi potrebbero trovare difficile da deglutire. Ma quanto bisogno abbiamo di confronti adulti! La verità dell’amore ci fa bene e ci libera!

Rileggendo il grande libro della vita, nella sua esperienza unica di intimità con il mistero del Padre, Gesù maestro condivide con amore franco una verità paradossale che ha capito come sommamente importante: chi è mosso dalla paura di perdersi e prova a salvare se stesso con tutte le energie e le risorse che ha, cercando di guadagnare il mondo intero o almeno una sua porzione, alla fine forse salva qualcosa, ma non “salva la sua vita”; diversamente, quelli che, superando le paure di perdere qualcosa per amore, osassero rischiare di amare, semplicemente amare, fino alla fine, questi la loro vita la stanno salvando e – chissà – già qui e ora, possono vivere istanti di visione del regno, frammenti di quella luce che sa di resurrezione. Questa via è la verità della sua vita.

Paradosso dei fini: se il fine per cui lotti e strepiti sul palco del mondo è salvarti, non salvi nulla; se il tuo fine è vivere con il figlio, come il figlio che nasce a Betlemme e si dona sull’altare del Golgota, senza paura di perdere qualcosa o tutto, sei già nella beatitudine. Strada sottile, nascosta nel più profondo del nostro essere e rivelata dallo Spirito che canta in noi: seguire le orme del primogenito di tanti fratelli e sorelle, non vergognarci delle sue parole, della sua croce ma, improvvisando un po’, facendole nostre.

Matteo Suffritti SJ


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato