Con che chiave provare ad aprire l’enigma della mia vita? Con quale criterio orientare le scelte piccole o grandi? Cosa curare e cosa potare nella mia agenda? Come comprendere meglio e come riconfigurare le mie relazioni? Rilanciare pazientemente quell’amicizia, lasciare che quella persona si ritragga…
Il Signore può percorrere molte vie per parlare al nostro cuore – e altrettante noi per sentirlo. Anche a partire da un sogno.
Un sogno più chiaro delle cose evidenti o almeno di quelle che Giuseppe ha ben capito. Più persuasivo delle accuse e delle paure che gridano forte anche nella sua testa, pesantemente ingiuste. Giuseppe si sbilancia a ricordare, a considerare questo sogno: non è una sua proiezione e non è stato un suggerimento velenoso. È stato un angelo di Dio. Giuseppe assapora questa promessa antica che incredibilmente sembra avvicinarsi al mistero della sua vita e della sua relazione d’amore con Maria: Emmanuele, Dio-con-noi. Se Dio si sbilancia con noi (con noi, cioè anche con me, con lei, con tanti intorno a me…) forse posso rischiare anch’io. Forse posso ascoltare questa parola, ascoltarla più di tutte le altre, fino a obbedirle come sembra fare Maria. Forse posso sognare con Dio.
Emmanuele, Dio-con-noi: una chiave di volta proposta come un sogno anche a noi, a te. Per rinascere.
Matteo Suffritti SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato