Dopo aver mangiato l’Eucaristia, dopo aver rivissuto il gesto di donazione d’amore di Gesù… l’amore che riceviamo ci chiama e contemporaneamente ci sostiene nel decidere di coinvolgerci, di donare a nostra volta amore. La prima consapevolezza fondamentale della vita è di non essere noi la fonte dell’amore, neanche di quello che vogliamo dare noi.
Le tre domande di Gesù a Pietro ripercorrono il suo triplice tradimento: sono il cammino dell’amore di Gesù che accompagna l’apostolo fino all’abisso del suo allontanamento. Pietro può così toccare la propria vergogna accompagnato da Gesù e guarire la ferita che si è inferto tradendo l’autore della vita, la sua vita stessa.
Dopo aver attraversato con Gesù il baratro delle vergogne e delle paure più profonde, con Pietro riemergiamo, più umili, ridimensionati, ricondotti finalmente alla verità di noi stessi, oltre i nostri volontarismi e le immagini eccessive; ora possiamo rispondere con umile libertà all’invito chiaro di Gesù: “Seguimi”! Prima, come Pietro, desideravamo ardentemente farlo, ma c’era troppo delle nostre forze, del nostro volontarismo, del nostro narcisismo.
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Ora, assieme a Pietro, possiamo accostarci alla sorgente dell’amore e divenirne i gioiosi diffusori, semplici diffusori di un dono che non è nostro.
Andrea Piccolo SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato