Come risuona in noi quella frase: «il Padre tuo, che vede nel segreto»?
Possiamo sentirla come una minaccia: il Padre vede nel segreto, vede lì dove non vorrei essere visto, mi osserva, o per dirla in modo proprio brutale, mi spia. Devo stare attento a difendermi, a spiegare le ragioni di comportamenti, che sì, non sono proprio quello che la Chiesa insegna. Potessi avere un attimo di libertà, e fare i miei sbagli in santa pace!
Ma la frase è associata a una ricompensa, proviamo allora ad ascoltarla come una promessa: il Padre vede qualcosa di buono, e me lo restituisce. Che cosa vede il Padre? Egli vede, o conosce gli slanci del mio cuore. Gioisce quando mi capita di fare il bene senza accorgermene, o quando sono tanto preso da qualcosa da dimenticarmi di mangiare. Gioisce perché sento il bisogno di pregare.
Il Padre di Gesù ci aspetta con le braccia aperte, perché noi muoviamo i primi passi, trotterellando. Camminare ritti in piedi significa lasciare l’appoggio abituale di tante conferme, che ci attendiamo dagli altri: i like su una foto, i complimenti per come siamo vestiti o per quello che scriviamo, i voti alti, le espressioni di stima. Camminare ritti in piedi significa provare a stare da soli ed entrare nel segreto del nostro cuore.
Stefano Corticelli SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato