Fuggire il tranello o guarire la mano inaridita? Il gesto compiuto da Gesù è emblematico e programmatico: una sorta di manifesto in atto della sua missione. Il centro della missione di Gesù è il malato (qualsiasi bisognoso di qualsiasi guarigione) che non può vivere liberamente la propria esistenza e non può realizzare la sua missione nel mondo (la mano rappresenta l’arto dell’azione, dell’incidere nel mondo): quando l’umanità debole, impoverita e in difficoltà non è al centro, Gesù se ne prende cura, costi quel che costi, anche rimettendoci di persona.
Quel malato sono io che scrivo, quel malato sei tu che leggi: siamo raggiunti dall’amore del Signore che scioglierà le nostre aridità, senza farsi problemi, consapevolmente, senza lasciarsi intimorire da ciò che, invece, intimorisce noi.
«Tendi la mano» è l’espressione della guarigione ma è anche un gesto eloquente: si tende la mano “a” o “verso”, veniamo abilitati a entrare in relazione. Dopo aver provato l’affetto di Gesù nei nostri confronti, possiamo darlo e riceverlo in libertà: guarire significa amare più liberamente, con meno ostacoli e blocchi.
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Andrea Piccolo SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato