«Lo possiamo»! Questa affermazione decisa esprime tutto il desiderio e la forza di volontà di chi si lancia “di cuore” in qualcosa senza considerare le difficoltà che questa può comportare. Se vogliamo c’è un po’ di ingenuità, forse un pizzico di orgoglio e c’è incoscienza quanto basta, ma questo slancio viene accettato da Gesù: «Sì, il mio calice lo berrete!».
Tuttavia, la nostra volontà e il nostro buttarci sono solo una parte di quanto è in gioco: c’è una parte che non stabiliamo noi con la quale ci è chiesto di collaborare, affidandoci non “con tutte le nostre forze e il nostro desiderio” ma a prescindere e al di là dalle nostre forze e dal desiderio: solo perché siamo consapevoli di stare con Gesù. Non è tutto chiaro, non è tutto stabilito fin dall’inizio, non lo sarà mai: benvenuti nella vita!
Gesù annuncia la sua sconfitta umana e una madre vuole mettere al sicuro i suoi figli, desidera assicurare loro il futuro nel Regno a prescindere da quella che sarà la loro vita, le loro scelte, la passione e l’amore con i quali vivranno… Questo non sta a noi. Sta a noi attraversare la vita vivendola fino in fondo e nel profondo, come una festa di nozze (il calice di vino di Cana), come un dono donato, impiegato, speso, fatto fruttificare, messo a servizio․․․
Andrea Piccolo SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato