Uniti e unificati. Siamo in uno dei momenti più profondi e intimi del racconto evangelico in Giovanni: la preghiera di Gesù al Padre, con il Padre. E Gesù chiede al Padre proprio il dono dell’unità: che cioè coloro che crederanno siano in unione con lui come lui lo è con il Padre.
La vera vita del discepolo è proprio quella di poter gustare una vicinanza col Signore che ti faccia sentire “in comunione” con lui, perché lui e il Padre sono una cosa sola. Così giungi a conoscerlo, ovvero a scoprirne anche la sua gloria nel gesto più alto che è il suo dono totale sulla croce per te e per il mondo intero.
Ma il discepolo che partecipa di questa relazione di amore si sente anche unificato nella sua vita, perché si rende conto che l’amore del Padre fa sentire veramente sé stessi, fa sentire amati, accolti, partecipi di una vita riconciliata. Si avverte in queste parole una preghiera del cuore che vuole veramente far convergere tutto in un circolo di amore fra Padre, Figlio e discepoli: un Gesù che sembra quasi commosso per i suoi.
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Davvero un Dio così è tutto fuorché una qualche entità lontana o astratta: la comunione di amore è il “senso” assoluto del credere.
Lino Dan SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato