Molte persone vanno da Gesù.
Cosa stanno cercando? Sono tutti malati? Prendo parte alla scena e sono una delle persone che stanno andando da Gesù: perché sto andando da Gesù? Cosa sento dentro di me? Che bisogno, che bisogni ho in questo periodo della mia vita? E perché immagino che Gesù possa fare qualcosa per il mio bisogno?
Ora, assumo il punto di vista di Filippo e mi sento rivolgere quelle parole da Gesù: vedo dall’alto la folla immane e mi sento perso, schiacciato dal numero: non posso fare nulla per così tanta gente.
Ora ascolto la pedagogia interiore di Gesù e mi lascio condurre con serenità da essa. Interviene Andrea: Filippo, cioè, non deve risolvere il problema da solo. Andrea ha coinvolto un ragazzino, e siamo già in tre. Quel ragazzino ha la sua merenda: cinque pani e due pesci (passati poi alla storia) e li mette a disposizione di tutti (dev’essere stato proprio un bambino piccolo e ingenuo per pensare che quei pani e quei pesci potessero essere utili!).
Poi Gesù allarga l’azione a tutti i discepoli, potremmo dire alla comunità.
Poi Gesù ci mette del suo: mette se stesso. Quindi quei pani e quei pesci diventano il segno di Gesù che si mette nelle nostre mani e scende nei nostri corpi, nutrendo la nostra vita.
Credo in questo?
Tutta questa pedagogia interiore è un cammino di formazione profonda (la più profonda che ci sia) che Gesù desidera intraprendere con chiunque sia disponibile e lo desideri. Un cammino che porta molte sorprese, la prima tra tutte il proprio cambiamento personale.
Ovviamente, la gente non capisce (cioè noi non capiamo) e vuole fare Gesù re․․․
Andrea Piccolo SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato