Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 16 Agosto 2019

Tra le relazioni affettive umane, quella matrimoniale ricopre una posizione unica e un valore particolare. La relazione uomo-donna è “fin dal principio”, affonda le radici nel momento della creazione durante la quale, ci ricorda Gesù, “[Dio] li fece uomo e donna”. Eppure, la relazione coniugale è esposta al pericolo “dell’indurirsi del cuore”. L’abitudine, il fatto di considerarla “naturale” la fa diventare scontata, già data, non riflessa. È così! Sposarsi è naturale…

Gesù nel dialogo con i discepoli mette in discussione l’ovvietà del matrimonio ponendolo in parallelo – non in competizione – con la scelta della castità/verginità motivata dal regno dei cieli (“vi sono altri ancora che si sono resi eunuchi per il regno dei cieli”). Gesù non svalorizza la relazione coniugale a beneficio della scelta della castità, anzi! È accostando le due possibilità e avendole ben presenti entrambe che possiamo comprenderne appieno significato e ricchezza.

Il matrimonio diventa, così, una scelta, al pari e con la stessa dignità della scelta della consacrazione al Signore; la consacrazione per il regno dei cieli in verginità e castità, smette di essere qualcosa di angelico e “fuori del mondo”. Se non consideriamo la vita coniugale come profondamente legata alla scelta della verginità, non riusciamo a liberarla dalle attese super-gonfiate di erotismo e di salvezza dalla solitudine che le attribuiamo; d’altra parte, se non viviamo la verginità per il regno come complementare alla vita coniugale, la prima rimane infeconda, astratta, fatta di isolamento e di privazione di relazioni piene.

Al tempo di Gesù, come al nostro, non fu facile comprendere scelte di castità. Ma si pensava di conoscere scopo e bellezza del matrimonio e non li si conosceva, come molto spesso continua a succedere. Riprendendo un’espressione del brano: “a noi è concesso comprendere questa parola”: se ci fermiamo a pensare e a pregare sul come la Parola di Dio illumina le relazioni più profonde della nostra umanità.

Andrea Piccolo SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19, 3-12

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Parola del Signore.

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