Come si può negare di conoscere qualcuno che ci ha toccato profondamente il cuore? Penso a Pietro che per paura per tre volte ti ha rinnegato. Per tre volte ha detto “non lo conosco” e per tre volte poi si è sentito chiedere del suo amore, da uomo perdonato. Ti ha ri-conosciuto, in questa esperienza d’amore. Perché non basta essere amati, occorre conoscere di essere amati, e in questo solo lo Spirito Santo può aiutarci, con i suoi doni.
Fuori dal respiro in cui siamo immersi, da questa corrente d’amore tra Padre e Figlio che è lo Spirito, non può esserci vita. Per questo c’è un solo peccato senza assoluzione, è la libertà con cui ci si condanna da soli, chiudendo gli occhi all’amore, non riconoscendo di aver bisogno di perdono, non avendo fiducia che saremo perdonati, scegliendo di restare a distanza di sicurezza.
Pietro si è saputo amato, ed è cambiato tutto. Come lui possiamo avere paura nei momenti di prova, ma Gesù ci invita a non temere, ci dice che si cresce nel coraggio di dirsi la verità, anche quelle dolorose. Occorre decidersi a prendere la Parola. La Parola stessa ci illuminerà su cosa dire, l’amore ci suggerirà le parole necessarie alla vita. Così scopriamo di non essere soli nemmeno nei momenti peggiori.
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In un sussurro lo Spirito ci insegna la libertà del cuore, ci libera da quella paura che è sempre paura di morire, di scegliere, e quindi di rinunciare a qualcosa, di vivere davvero. Ci fa agire in piena aderenza alla nostra verità più profonda: questa appartenenza. La testimonianza è vera se comunica amore, oltre le parole, con i fatti, nella nostra quotidianità, non altrove. Ri-conoscerti, Signore, ci liberi dalla paura, per amare come tu ci hai amati.
Caterina Bruno
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato