Quello di oggi sembrerebbe un Gesù che provoca. Quel che è certo – lo sappiamo anche da quanto raccontato in precedenza – è che Gesù vuole liberare dal male, di qualunque tipo. E ormai la sua fama si sparge, le persone vogliono ascoltarlo, vogliono vederlo, si accalcano, perché sentono che qui finalmente c’è qualcuno che prende seriamente in considerazione la loro vita.
Ma poi capita l’occasione, come in questo caso, in cui è Gesù stesso che vuol far uscire allo scoperto cosa c’è nei cuori delle persone che lo incontrano. E allora provoca. Perché sa benissimo che i suoi uditori, quelli “eruditi”, capiscono al volo cosa c’è in ballo all’affermazione di Gesù sul perdono dei peccati: la potenza di Dio che si esplicita nei suoi gesti, nelle guarigioni, nell’apertura dei cuori e delle speranze di vita.
E non servono parole per coloro che vedono in lui chi ha autorità, chi può dare speranza. Né gli accompagnatori, né il paralitico dicono nulla, si affidano allo sguardo di Gesù che sa riconoscere la loro fede. Altri parlano, e obiettano, perché – comprensibilmente – quest’uomo fa saltare gli schemi della religiosità corrente: un uomo non può essere Dio! Invece questa verità incredibile, indicibile, talvolta inaccettabile, è proprio quella che Gesù è venuto a proclamare.
Lino Dan SJ
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato