Giovanni ci prepara ad accogliere il Messia in questo tempo di Attesa. Vanno tutti da lui con la stessa domanda. Quando sono confusa, e non so cosa fare, io a chi mi rivolgo?
E la risposta di Giovanni รจ liberante. Prima di tutto, parti da quello che hai. Ama con quello che hai, come sei. Non ci รจ richiesto chissร cosa. Allo stesso modo, non pretendiamo dagli altri piรน di quello che possono darci. Inizia da qui il cambiamento che cerchiamo, non dobbiamo aspettare nessuna condizione ideale. Gesรน viene per tutti.
Quanta umiltร cโรจ poi in Giovanni. Riconosce la fame di questo popolo che non sa bene chi o cosa at-tendere, verso dove andare. Ma lui non รจ lโinfluencer di turno con la ricetta per la felicitร . Sa che non puรฒ salvarli, รจ un altro che ci salva. Rifiuta quel ruolo, lui che la porta la parola di Dio, da profeta, ci insegna a fare spazio allโazione della Parola Viva che รจ Cristo.
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E cosa fa la Parola? Distingue. Il grano si batteva a terra nellโaia per separare i chicchi dallo stelo, dalla paglia, e dalla pula. ร unโimmagine molto dura, ma fa parte del processo che ci raccoglie e custodisce nelle Sue mani per essere nutrimento. Cosa dobbiamo fare allora? Lasciarci battezzare, raggiungere. Presentarci a Cristo e vivere tutto con Lui, che significa riconoscersi dono per altri. A partire proprio dal cuore che abbiamo. Consegnando tutti i vuoti e la polvere accumulata dentro. Il fuoco purifica, e lo Spirito รจ la relazione che ci trasforma.
Sono come uno strumento a fiatoโฆ prendono senso anche i miei vuoti, tutto quello che penso mi manchi. I miei limiti sono lo spazio per chiedere ai miei fratelli, e a Te, per quello di cui cโรจ bisogno. E arrivare insieme a una bella melodia ri-trovata.
Caterina Bruno
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato