Un dono che vuole essere accolto. Giovanni insiste parecchio sul rapporto di Gesù col Padre, che è fondamentale per la vita del credente: chi crede nel Figlio ha la vita eterna. E questo credere non è tanto un gesto intellettuale o una formula da recitare, ma accettare nella vita che Gesù è il “testimone” di Dio, è colui che ce lo rivela, non altri né altro.
Quindi proprio quel Gesù che è venuto a condividere la nostra umanità, che è venuto a farsi carico delle nostre situazioni di morte, di debolezza, di difficoltà, quel Gesù che ha deciso di “abbattere i potenti e innalzare gli umili”, proprio lui è il segno di Dio, è il dispensatore dei doni del Padre, perché lui è nel Padre e il Padre è in lui. E il dono che è venuto a offrire è il più prezioso e duraturo: lo Spirito.
Questo è il dono che ci fa vivere da figli – finalmente! – nel Figlio. Il dono che ci fa essere testimoni di un rapporto di amore, quello fra il Padre e il Figlio, che è venuto a comprendere, per pura grazia, anche noi. Il dono che ci permette ogni giorno di poter esprimere quella stupenda e unica preghiera che è il “Padre nostro”. Senza lo Spirito di vita, le nostre parole non sarebbero altro che righe di musica senza note.
Lino Dan SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato