Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 15 Agosto 2023

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Una visita inattesa. Una voce familiare interrompe le mie faccende domestiche, è Maria. La pienezza che porto risponde con un sussulto di vita nelle mie profondità, in quello che in me c’è di più nascosto. Arriva trafelata, il suo sguardo si interroga, mi interroga. Mi guarda il ventre gonfio. Le sorrido portandomi una mano al grembo. Ero la sterile. E ora è pienezza di gioia. Non credevo che fosse possibile.

Elisabetta, il mio nome, significa promessa, e in questa mia piccola sorella, mia cugina, riesco a riconoscere che è arrivato il momento in cui posso finalmente smettere di aspettare e arrendermi a viverla questa gioia: Lui è con noi, è tra noi.

Benedetta. Tu benedetta, e in te benedetta anche io. Benedetti tutti, perché la Parola a cui darai carne, è Parola di libertà per tutti. Nel tuo canto di gioia c’è posto anche per me, lodi un Dio che mi fa spazio, che mi accoglie e mi dà alla luce, che ha ascoltato le mie lacrime, che ci raccoglie tutti sotto il suo manto di misericordia, un Dio che non sa fare altro che donarsi, che si è sempre preso cura di noi, e che continuerà a farlo.

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La mia storia si intreccia con la tua, Maria, e con una storia più grande che è quella dell’umanità intera. Stando l’una davanti all’altra, passato e futuro, possiamo rileggere queste nostre storie di povertà come segno d’amore. Tu che sei madre, resta con me fino a quando sarò pronta anche io a dare alla luce, accompagnami alla vita.

Maria, madre della vita, persino dai cieli fai risuonare questo canto libero. Oggi ti contempliamo assunta in cielo, anima e corpo, unita. Perché nell’amore non può esserci separazione. Ci mostri che la morte è sconfitta per sempre, e ci aspetti, tutti, sulla soglia della casa che è il cielo.

Caterina Bruno

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato