Dio, dove sei? Credo che almeno una volta nella vita questa domanda sia sorta spontanea.
E lโindicazione di Cristo รจ di non seguire alcuna indicazione: a volte lo sentiamo dentro, a volte ci accorgiamo di lui fuori. Ma solo il cuore, il sentire senza parole, sa la direzione.
A volte รจ il richiamo di un movimento immobile, verso lโinterno, nel silenzio e nella contemplazione quando e dove ci poniamo in ascolto; a volte il richiamo ci invita a cercare allโesterno, a ri-vedere dove Dio รจ passato, attraverso chi, in quali circostanze. ร il Dio dellโovunque in ogni momento: Dio Padre nellโalto dei cieli, Dio Figlio in terra dal cuore di carne e Spirito Santo che unisce e collega.
Non venerare il sole, il regno assoluto e finito, ma la luce che vedi, la luce che ogni giorno dispiega il mondo delle forme, dove viviamo la nostra esistenza umana, in cerca di un segno, di un contatto col mondo dello Spirito che dร vita a ogni cosa, anche a noi. Siamo nel regno e siamo il regno: Dio รจ in mezzo a noi, fra me e te, รจ al centro del nostro petto, energia che ogni giorno, finchรฉ abbiamo respiro, ci dร la libertร e la possibilitร di vivere, di viverlo, ognuno a suo modo.
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E la sofferenza che ha patito Gesรน, caricandosi del male fatto da figli che si credevano orfani e che per questa sofferenza hanno ferito, รจ lo stesso dolore che proviamo quando vogliamo vivere solo da soli, senza stare in comunione con lui, senza cercarlo, sentirlo, coinvolgerlo.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato