I figli perduti sono due. Ma anche il padre รจ perduto, perduto perchรฉ i suoi figli hanno unโimmagine distorta del suo essere padre. Il piรน giovane nella sua insofferenza decide di recidere questo legame che gli sta stretto, decide di fare a meno di un padre che non riconosce, e chiede la sua parte di ereditร , praticamente augurandogli la morte.
Piuttosto che saperlo diviso, che costringerlo a restare, il padre decide di dividere, di spezzare tutto quello che ha e di consegnarlo alla sua fame. Di fronte allโamara scoperta che non ci si puรฒ sfamare da soli decidiamo di tornare a casa e lโabbraccio inatteso del padre arriva come il solo luogo che ci puรฒ ricomporre nel profondo delle nostre viscere.
A volte, perรฒ, anche chi non lascia mai la casa del padre si trova lontano e perduto. Nei nostri momenti di buio, di risentimento, di stanchezza, quelli in cui รจ piรน forte la voce che alimenta le nostre paure, finiamo per credere di essere stati dimenticati. Il dubbio che questo padre che in fondo ancora non conosciamo non farebbe lo stesso per noi diventa una voragine di rabbia e di dolore insostenibile.
La paura di non essere amati ci spinge a non lasciare al padre il potere di farci sentire cosรฌ e preferiamo non farci trovare piรน, lasciare il posto in cui ci si aspetta che restiamo. E, con il gesto piรน libero che abbia mai fatto, il fratello maggiore, che non ha mai chiesto nulla, confessa il suo bisogno di essere amato allo stesso modo, e si arrende alla ricchezza umana del suo limite, come se stesse dicendo al padre โvienimi a cercare, anchโio voglio essere trovatoโ.
E Lui viene a cercarci e ci chiama figli, ci invita a rallegrarci e a ringraziare con Lui.
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Caterina Bruno