Quante volte siamo impegnati nei nostri doveri tanto da non renderci conto di una folla che segue il bene e ci indica dove cercare?
L’amore di Dio non ci vuole sempre sull’attenti, prestanti; viene Lui da noi, viene a chiamarci, ci invita a seguirlo e ci riconduce a casa nostra, al centro della nostra vita. Mangia con noi, ci nutre da dentro: anche se non ci sentiamo degni, tanto da credere di non meritare la sua compagnia, anche se non reputiamo gli altri degni di stare in sua compagnia, Gesù insegna. Sta con me, sta con te, sta con noi.
Abbiamo tutti la stessa fame, lo stesso appetito. E Lui si dà specialmente a chi è manchevole, chi pecca, chi non pensa di essere abbastanza. E proprio come allora, quando i malati e peccatori erano considerati indegni e impuri tanto da non meritare la sua presenza, Gesù si fa maestro di bontà e si dà come cibo anche attraverso la sua Parola: è la fame di Lui, la mancanza di Lui, un vuoto d’amore a renderci degni di stare alla sua mensa, che è anche la nostra.
- Pubblicità -
Giovanni Stefani
Rete Loyola (Bologna)
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato