L’esperienza di quest’uomo che viene calato giù dall’alto mi fa pensare alle cupole di alcune chiese, con un foro da cui entra la luce, o a battisteri come quello di Napoli, con i mosaici che fanno vedere i cieli aperti.
Che cos’è il battesimo se non rinascere dall’alto, liberi dalla schiavitù del peccato? Il peccato paralizza, sono tutte quelle situazioni della nostra vita in cui ci ritroviamo bloccati. Bloccati dal senso di colpa, dal dubbio, dallo smarrimento, dal male inferto o subito, o, per etimologia della parola peccato, “mancare il bersaglio”, da tutte le occasioni per amare di più che abbiamo perduto. Paralisi è pensare che ormai sia finita e restare nella distanza che ci separa dalla verità di noi stessi, dagli altri, da Dio. La parola Cafàrnao indica un accumulo disordinato di oggetti, ma in ebraico è anche “villaggio della consolazione”.
Tu continui a parlare, Signore, ma la tua voce fa fatica ad arrivarmi, se ogni porta è ostruita, tutti i miei sforzi per rientrare in me stesso non servono a nulla. «Nel punto dove egli si trovava», ma chi, Cristo o il paralitico? Forse il testo gioca di proposito su questa ambiguità… prendo il posto del paralitico e mi lascio aiutare a fare la cosa più difficile: fermarmi, proprio qui dove sono ora, in questo luogo di morte, e scendere. Questo scoperchiare il tetto con cui mi riparo è buttare all’aria ciò che mi impedisce di vedere il sepolcro in cui sono finito. Sono solo peso e questa barella, il simbolo della mia paralisi, diventa il mezzo che mi aiuta a colmare la distanza. E sul fondo scopro che Cristo è già qui, a raccogliermi, questo è il battesimo.
Riconoscere la mia debolezza mi permette di incontrarti. Alzarsi è risorgere sulla parola Figlio, una chiamata a guardare al cielo, alla nuova vita. C’è l’indignazione di chi non credeva che tu potessi raggiungermi lì dov’ero finito, nei loro ragionamenti non c’è spazio per il perdono. E poi c’è lo stupore grato di altri, di chi mi ha portato a te, perché non ci si salva da soli, benedetti coloro che mi aiutano a fare verità!
Caterina Bruno
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato