Oggi ci vengono messi davanti diversi movimenti.
Cโรจ una strada che Gesรน sta percorrendo, anche lui si mette in cammino โ esattamente come facciamo noi.
Cโรจ poi questo gruppetto di persone che gli corre incontro ed ecco che avviene lโincontro che guarisce e risana le ferite piรน dolorose e profonde.
Infine cโรจ quel tornare indietro per andare a ringraziare chi ci ha guariti: tornare dove, tornare da chi ha cambiato la nostra vita e che ci ha dato salvezza. Tutto ciรฒ non รจ soltanto un artificio retorico, un gioco di parallelismi o una mera casualitร di eventi.
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Gesรน ci dice che ci ama anche dove noi non ci amiamo, perchรฉ la malattia, questa โlebbraโ, fa un male insopportabile e ci costringe ad allontanarci da tutto e tutti, e noi non sappiamo accettarlo, perรฒ ci riconosciamo malati, ci riconosciamo bisognosi di essere guariti.
E Gesรน si lascia incontrare da questi lebbrosi proprio come da ciascuno di noi: ci incontra uno per uno e, se lo desideriamo, ci guarisce.
Tutti e dieci i lebbrosi sono stati guariti, ma solo quello tornato indietro per lodare e ringraziare Dio รจ stato salvato. Siamo dunque invitati a tornare lรฌ dove abbiamo fatto esperienza del Signore, in quel luogo in cui lo abbiamo incontrato, dove ci siamo inginocchiati e abbiamo messo a nudo le nostre fragilitร e malattie, quel luogo che fa memoria di un incontro che ha permesso che la nostra guarigione e la nostra salvezza si facessero carne.
Vanessa D’Urbano
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato