Rimanere è il verbo che viene ripetuto cinque volte, oggi. Se pensiamo a questa parola, alcune volte può capitare che assuma una connotazione negativa che richiama all’immobilismo. Ma nelle parole di Gesù il rimanere è legato a verbi molto dinamici: tagliare, potare, raccogliere.
In questo rimanere sentiamo pienamente la relazione nostra con il Signore e che rende la nostra vita feconda. È un legame che assume un significato diverso: da qui anche le potature e quindi le ferite possono portare a nuovi frutti.
Oggi può essere l’occasione giusta per abbandonare le nostre resistenze e presentarci così come veramente siamo nella relazione con Gesù e rimanere con lui.
Domenico Pugliese