Cosa intende dirci il Signore con questa giustizia che va oltre, che deve andare oltre quella degli scribi e dei farisei? Gesù ci fa cambiare modo di vedere e vivere le relazioni.
Dirige il nostro sguardo verso una giustizia che non si ferma all’atto concreto dell’uccidere, ma va nel pieno del suo significato quando uccidere significa anche essere contro qualcuno, giudicandolo, ferendolo con le parole, dandogli dello stupido, significa avere delle controversie irrisolte con un amico o un fratello.
Quale offerta il Signore ci chiede nel nostro quotidiano? Nessuna offerta migliore di quella di riappacificarsi con un amico o un fratello o un conoscente, l’offerta vera e viva che il Signore vuole sul suo altare. Quello che ha fatto per noi offrendosi, spezzandosi e distribuendosi, ci chiede di fare tra di noi: imparare a spezzare anche noi quel pane, quella fatica, quel malinteso, quell’offesa, quella mancanza inflitta o subita; guardare l’altro come un fratello con cui condividere un cammino insieme, o una cena, o una festa… Ognuno occupa uno spazio nella vita dell’altro.
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Il Signore ci mette sempre a dura prova chiedendoci di imparare a guardare le cose da un’altra prospettiva e a volte facciamo fatica: soffriamo, ci sentiamo incompresi, ci sentiamo esclusi… ma, se poniamo veramente Dio al centro della nostra vita, il nostro sguardo sarà sempre fisso su di lui e tutto il resto si muoverà insieme a noi, nella nostra stessa direzione.
Vanessa D’Urbano
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato