Un tempo il silenzio non mi piaceva. Il silenzio era sinonimo di assenza, di solitudine, di vuoto nel cuore, di domande senza risposta. Il silenzio era paura di chiedere, paura di dire ad alta voce ciò che abitava il mio cuore, paura di trovare nemici o di avere una folla contro. Come affrontare un no? Come reagire ad un parere contrario al mio, ad un “ma chi ti credi di essere?”. Il silenzio era la voce della paura di vivere.
Poi sei arrivato Tu e il vuoto ha cambiato significato.
Sei arrivato Tu con la tua voce affettuosa, col tuo sguardo d’amore su di me, il tuo sorriso ad abitare il mio silenzio.
E ho imparato che non ero mai stata – e non sono mai – sola nel silenzio del mio cuore. Ho imparato che il silenzio con te è ascolto, è dialogo di cuori, è terra in cui la tua parola fiorisce e si fa spazio.
Il silenzio, da quanto ci sei Tu nella mia vita, è sedersi vicini – io e Te – prendere fiato, prendere coraggio e vivere guidata dal tuo silenzio, che ha l’ultima parola sulla mia paura, col suo profumo di fiducia, di verità e certezza.
Allora, Signore mio, siedi anche oggi con me nel silenzio del cuore per trovare insieme la parola di vita vera per me.
Martina Pampagnin
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato