Il Signore oggi ci pone di fronte a un insegnamento profondo e semplice allo stesso tempo. La qualità di ciò che facciamo, diciamo, delle nostre scelte… si vede dai frutti che portano. Così ciò che sta realmente nel cuore umano si comprende dalle conseguenze di quello che gli uomini fanno. Infatti azioni buone a volte nascondono cattive intenzioni.
Questa considerazione apparentemente banale in realtà implica che non sempre sappiamo a priori ciò che è buono o ciò che è cattivo. Vi sono strade che necessitano di tempo e prova per essere valutate, come un albero deve crescere e dare i primi frutti per capire se è davvero un albero buono.
Come possiamo fare allora per non incappare in cammini che porterebbero al crollo della nostra casa? Porre le fondamenta, ossia la parte più profonda di noi, quindi il nostro cuore, in Gesù. Lasciare che sia il Signore a plasmare il nostro cuore. Allora la nostra base sarà solida, e tutta la nostra persona sarà orientata a costruire qualcosa di forte e duraturo, capace di resistere alle avversità.
Questo ovviamente non avviene in un giorno, ma è il cammino di una vita posta nelle mani del Signore e in ascolto della sua Parola.
Daniele Ferron SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato