Come è possibile che Gesù sia rimasto nel tempio, non dicendo nulla ai genitori e lasciandoli nell’angoscia e nella preoccupazione? L’atteggiamento del Signore qui sembra veramente strano, quasi capriccioso. È vero che avendo dodici anni per la legge giudaica era maggiorenne, però risulta comunque difficile capire fino in fondo la sua scelta.
Nella scena del ritrovamento si notano due stupori: lo stupore dei dottori, ammirati, e lo stupore dei genitori, che sono più preoccupati e non comprendono, quasi perdendo di vista la straordinarietà della scena: un ragazzino di dodici anni che risponde ai dottori del tempio.
La risposta di Gesù, come spesso accade nei Vangeli, risulta un po’ enigmatica, per lasciare intravedere qualcosa di più profondo. Gesù manifesta una consapevolezza sulla sua vita di cui i suoi genitori non sono ancora coscienti. Ha compreso che il Padre lo sta chiamando a qualcosa, e segue questa chiamata, che relativizza anche le relazioni della famiglia. È una chiamata che si chiarirà lungo la sua vita, adesso è solo in una fase iniziale.
Interessante è anche il finale: Gesù, nonostante questo slancio, si rende conto che per il momento il suo posto e tornare a Nazaret, continuare la sua vita di tutti i giorni. È anche questa una scelta misteriosa, che però dice che Gesù ha bisogno di un tempo, passato nell’ordinarietà , tempo che durerà la maggior parte della sua vita, per maturare e approfondire il germe che è nato. L’atteggiamento di Maria è proprio di chi non comprende, ma accoglie nel cuore, sapendo che con il tempo verranno alcune risposte.
A volte nel Signore abbiamo delle intuizioni importanti, però queste necessitano tempo e discernimento, per essere chiarite e sviluppate. Il Signore non ha fretta, e con lui possiamo saggiare ciò che accade nel nostro cuore. La quotidianità con i suoi fatti a volte banali è un luogo importante per comprendere i nostri desideri più profondi. Se messi di fronte al Signore giorno per giorno, con fiducia, crescono, per essere accolti e spesi quando fioriscono.
Daniele Ferron SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato