Due sono le immagini che emergono, oggi.
La prima è di Gesù che dice che qualcuno lo tradirà e vive un insieme di sentimenti contrastanti ed emozioni anche negative.
Gesù non si straccia le vesti, non grida allo scandalo, non si chiede nemmeno “perché io”. Infatti è pienamente consapevole che quel che sta vivendo è nient’altro che il suo proprio destino. Sa bene che quella che sta vivendo è la sua vita. Accetta e accoglie la dinamica anche di dolore che si crea, perché questa dinamica è parte della sua vita tanto quanto i momenti di gioia.
Accettare il dolore è possibile quando il dolore ha un senso, quando sentiamo davvero dentro di noi che quel dolore ha un ruolo nella nostra vita e non è solo qualcosa da cui voler fuggire.
La seconda immagine è di Satana, poco lungimirante, che credendo di fare la mossa vincente in verità sta regalando la vittoria all’avversario.
Nella storia della nostra salvezza, il male ha un ruolo nel gioco del bene. È un fatto che difficilmente sappiamo accettare quando siamo noi a subire questo male. Ma ci mostra l’armonia di fondo nella quale siamo stati immersi, e ci dà la speranza come condizione naturale della nostra esistenza.
Ettore Di Micco
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato