Signore, siedi a tavola con me, aiutami a capire perchรฉ le cose vanno โbeneโ ma mi sento strano, quasi vuoto. Cerco di farmi ben volere da tutti, mi piace essere impeccabile in ogni cosa che faccio, che le persone mi stimino, eppureโฆ Colleziono buoni giudizi, sono un accumulatore seriale di complimenti, strette di mano e pacche sulla spalla. Ho la casa piena di specchi in cui mi piace guardarmi e, con gli occhi degli altri, mi ammiro e poiโฆ A cosa mi serve questo? A cosa mi serve essere perfetto avendo tutti gli onori del mondo, se poi mi sento tiepido dentro, quasi svuotato?
Ma ci sei tu! Ci sei tu, Gesรน, che stai seduto accanto a me, condividi la tavola con me e mi guardi. In te mi vedo diverso, forse sono proprio io! Non sono come lโimmagine riflessa degli specchi in cui mi guardo, gli occhi degli altri e il mio occhio interiore severo. Allora capisco che ciรฒ che conta davvero รจ lo stato di vita del mio cuore. Ci sei tu accanto a me, a restituirmi bellezza. Mi metti in guardia e stai, mi chiedi di fare attenzione e resti immobile vicino a me. Cosรฌ capisco che ho fame dโamore, non di compiacimenti, ho senso nel tuo sguardo, non nel mio nรฉ in quello degli altri.
Resto a tavola con te, Gesรน, guardami, ti prego, cosรฌ che possa cercare e trovare il centro del mio cuore.
Ilaria De Lillo

Fonte: Get up and Walk โ il vangelo quotidiano commentato