Alle prime parole di Gesù, la sua sembra la richiesta di “comportarci bene”, anche meglio degli altri. Non solo non uccidere, ma anche non adirarsi col fratello e perfino non chiamarlo stupido o pazzo. Forse è anche più difficile fare il primo passo per ristabilire la pace rotta all’interno di una relazione.
Ma superare la giustizia di scribi e farisei significa andare oltre l’azione particolare, non preoccuparsi soltanto di cosa fare ma anche – e soprattutto – avere attenzione verso le nostre intenzioni e a cosa si muove nel nostro cuore.
Gesù ci chiede di utilizzare un criterio nuovo: quello dell’ascolto della voce che parla nel nostro cuore.
Soltanto l’ascolto attento e curioso del maestro interiore può portarci a diventare sempre più umani, a realizzare sempre più il disegno che siamo. È precisamente questo che – in atto – porta alla spontanea azione di giustizia e di libertà vera, che è azione d’amore. E di contro, ci allontana dal rischio di una vita costretta, che non fiorisce.
Ettore Di Micco
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato