Noi, uomini e donne liberi, siamo fortunati perché possiamo scegliere come vivere: o stare al mondo organizzando, dominando, così da avere tutto sotto controllo e da evitare gli ostacoli, o stare al mondo confessando la nostra umana debolezza, con la fatica del non sapere esattamente come mandare avanti le cose.
La prima opzione è razionalmente vantaggiosa, ma ci porta a vivere con l’ansia del voler e dover prevedere il corso degli eventi e pretendere da se stessi la perfezione. La seconda è più faticosa, ma decisamente più gustosa. È faticosa perché ci chiama a riconoscere di avere la nostra fetta di responsabilità nella società, ci chiama a dare ogni giorno il nostro contributo, ma… non siamo onnipotenti. Ci chiama a partire, ma… per un sentiero che non conosciamo. Ci chiama a portare la pace agli altri ma… gli altri sono diversi e ci fanno paura, preferiamo che la pace sia solo tra noi e quelli che sono in sintonia con noi.
Eppure, sento che è questa la vita più liberante, una vita in cui non devo fare altro che camminare, lasciando che sia qualcun altro ad indicarmi la strada; una vita in cui non devo preoccuparmi di ciò che mi manca, di non essere in grado o all’altezza, perché c’è qualcun altro che mi darà i mezzi; una vita in cui non devo programmare, perché c’è qualcun altro che detta i tempi giusti.
È il vivere assaporando passo dopo passo il gusto del consegnarsi al Dio-Amore, che non ci lascia soli mai e come un agricoltore paziente cura i suoi alberelli ogni giorno affinché abbiano luce e acqua in abbondanza per produrre frutti dolcissimi.
Allora chiudo gli occhi e mi butto senza preoccupazioni tra le braccia del Padre, che vuole i suoi figli nell’abbondanza, generatori di vita sempre rigenerati dal suo amore.
Ilaria De Lillo
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
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Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10, 7-13
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.