Tu ricordi, tu mi ricordi il mio nome, a che valgo e per cosa sono fatto e perché ci sono.
Nel quotidiano posso sentirmi sempre di fretta, in affanno per correre dietro ai tempi stretti e alle consegne, per non deludere le aspettative degli altri, che mi mettono gran fretta. E perdo di vista il mio centro, il senso di tutto.
E allora tu mi dici di venire a te, in questo luogo di pace, di vita vissuta momento per momento, vivendo ogni istante pienamente. Pienamente consapevole di ciò che mi sta accadendo. Con gli occhi e le orecchie del cuore spalancati a vedere i tuoi segni e ad ascoltare le tue parole così come si fanno presenti nel mio qui e adesso.
Senza lasciare che le cose agiscano su di me, senza stare ai loro falsi vincoli.
Ettore Di Micco
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato