L’esclamazione, quasi un grido, di una donna tra la folla rimanda a quella di Elisabetta nei confronti di Maria: «Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo seno». Ma Elisabetta aveva aggiunto anche il motivo ultimo di questa beatitudine: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore».
E Gesù riprende questa motivazione, rispondendo: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». La grazia e la grandezza di Maria non scaturiscono dalla sua maternità fisica, ma dall’adempimento della volontà di Dio. La sua beatitudine consiste nell’aver ascoltato e accolto la sua parola con il cuore e la mente e soprattutto di averla messa in pratica.
La parola è la volontà di Dio che le chiede di prendere un posto accanto al figlio, nonostante che lei non ne colga sempre tutta la portata e le conseguenze. Ma questo posto accanto a Gesù è disponibile a tutti: dipende solo dalla capacità di ascolto e di accoglienza della parola di Dio e dal metterla in pratica.
La vera beatitudine è Gesù. Egli, Parola eterna del Padre, fatta carne nell’obbedienza, s’incarna in quanti l’accolgono.
Lorena Armiento s.a.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato